sabato 29 giugno 2013

Tanto pe' ride: note disciplinari folli - Parte II

1. L’alunno T. circonda con dei banchi e con delle sedie alcuni ragazzi; si giustifica dicendo: "I “secchioni” dovrebbero essere messi da parte".

2. L’alunno P. continua ripetutamente a sostenere che il poeta Dante Alighieri fosse in realtà Batman.

3. D. interrompe la lezione per comunicare alla classe che voterà Lega Nord alle prossime elezioni.

4. P. sostiene di essere la reincarnazione di Cristoforo Colombo e ciò lo autorizzerebbe a lasciare la classe per cercare ‘Nuove Americhe’.

venerdì 28 giugno 2013

Prova a pensarti... realizzato!

Ti senti una persona realizzata? Oppure vuoi esserlo, anche se pensi che parlare di realizzazione sia ancora troppo presto?   
Un noto pedagogista e scrittore - Danilo Dolci - scrive una frase bellissima:"Nessuno cresce se non è sognato".
Ed è proprio così: se c'è qualcuno che ci sogna - un amico, un insegnante, una moglie o un genitore - vuol dire dire che c'è qualcno che ci ama. Equando ci sentiamo amati siamo in grado di fare qualsiasi cosa, possiamo "spostare le montagne".
Ora, però, proviamo a sognare noi stessi, ad immaginare cosa e come vorremmo essere; proviamo a pensarci pienamente realizzati e se non lo siamo cerchiamo di capire come riuscire ad esserlo.
Ma la domanda ècome capisco di essere realizzato? Come posso riconoscermi "persona realizzata ed equilibrata"?


Una risposta la troverete nel testo seguente. Qui lo psicologo statunitense Abraham H. Maslow traccia un profilo psicologico-comportamentale della persona realizzata.
Sta a noi capire se la nostra formazione, le nostre idee,

giovedì 27 giugno 2013

Interrogazioni ed esami orali: come vincere l'emozione

Un po' di ansia prima dell'esame o dell'interrogazione è normale; anzi, esiste un'ansia che è costruttiva e necessaria, perché aiuta a mantenere la concentrazione fissa sull'obiettivo da raggiungere. Tuttavia accade a volte che l'emozione sembra paralizzarci, l'ansia diventa insostenibile. Vi sono diversi rimedi per contenere l'ansia. 
Ci sono anche diversi step che, se seguiti, aiutano a mantenere la calma, ad assumere un atteggiamento positivo verso la prova che si sta per affrontare.

Vediamoli brevemente:

1. Rilassarsi e respirare profondamente.
Per chi è in preda all'ansia sembra un consiglio banale. In realtà non lo è. Fare in modo che il respiro torni a ritmi normali permette ai muscoli di tutto il corpo

mercoledì 26 giugno 2013

Chi non ride non è una persona seria: note disciplinari pazzesche - parte I

1-La classe, in assenza del prof. di religione, dà fuoco alla cattedra con dell’alcool e, all’arrivo del prof., l’alunno F. grida: «Benvenuto all’inferno!»

2- L'alunno B., dopo ripetuti tentativi di piegare una sbarra di ferro, tenta di applicare la lezione di fisica sulle leve incastrando la suddetta sbarra dietro il termosifone e tirando con forza. Il termosifone non regge e si stacca dal muro. L'alunno B. viene sospeso per una settimana con obbligo di frequenza. La classe si trasferisce nel seminterrato a causa dell'allagamento dell'aula.

3. L'alunno L. dorme in classe con disprezzo.

4. L'alunno N. alla richiesta di vedere i suoi genitori risponde con arroganza: "Le porto una foto".

5. L'alunno M. viene espulso dall'istituto per una settimana, perchè attuava uno scambio di persona col suo gemello,che apparteneva ad un altro istituto.

6. D., dopo la richiesta dell'insegnante per un colloquio privato coi genitori, si presenta all'orario accordato accompagnato da S. e C. travestiti,

martedì 25 giugno 2013

Come misuri l'altezza di una torre? La creatività spiegata in due parole...


La creatività, la capacità di risolvere problemi, trovare soluzioni, strade nuove su terreni nuovi: tutte abilità fondamentali per riuscire nella vita, nel lavoro, nello studio...
Ho estrapolato il testo che segue da un libro che ho letto di recente sulle mappe mentali e concettuali, in un capitolo dedicato al "pensiero laterale", vale a dire alla capacità di pensare attraverso vie parallelle non scontate. 

Non occorre citarne la fonte perché ho scoperto che questo testo veniva fatto girare qualche anno fa per email, a mo' di catena di Sant'Antonio, quindi non ha un autore definito (qualcuno mi ha suggerito che si tratta di un filosofo, ma non ricordo chi: potete suggerirmelo, nel caso, commentando il post).

Va letto con attenzione perché spiega con un fatto concreto come si manifesti la creatività che - essendo un'interfaccia dell'intelligenza umana - rappresenta una forma di adattamento alla realtà.

Più creativi = più capaci di adattarci
 al mondo che cambia!

Il professore incaricato di selezionare i candidati per l’ammissione ad una Facoltà di Scienze mostra un barometro ad uno studente e gli chiede: “Come farebbe,
con questo barometro, a misurare con discreta approssimazione l’altezza della torre della nostra Università?”.

La risposta che si aspettava era: “So che ogni millibar di differenza di pressione corrisponde a circa 10 metri. Rilevando la pressione alla base della torre e in sommità potrei determinare l’altezza”.

Il ragazzo risponde invece: “Salirei in cima alla torre, legherei il barometro a un lungo spago, lo calerei fino al suolo e poi misurerei lo spago”.

Il professore, disapprovando la soluzione, scuote il capo e dichiara: “Lei non conosce la soluzione di un problema come questo; come spera di risolvere quelli che incontrerà nel corso degli studi che ha scelto?”.

“A dire il vero non è che non abbia la soluzione” risponde sorridendo il giovane. “Forse il problema è che ne ho troppe, ma sono diverse da quelle che lei ha in mente”.

“Allora me ne dica qualcuna” ribatte incuriosito il docente “Sono pronto ad ascoltarla”.

Lo studente per qualche istante guarda in aria, si accarezza il mento con aria pensierosa, poi risponde: “Per esempio, in un giorno di sole potrei appoggiare il barometro in terra, misurare la sua ombra e quella della torre, per ricavare l’altezza della torre con una proporzione. Oppure salire in cima alla torre, lasciar cadere il barometro, cronometrare il tempo di caduta e calcolare l’altezza considerando la legge di gravità. Oppure legare il barometro a un pezzo di spago per farne un pendolo, rilevare il periodo di oscillazione alla base della torre e in cima, per poi mettere in relazione la sua posizione con la distanza dal centro della terra. Oppure lasciar cadere il barometro e misurare lo scostamento dalla verticale: conoscendo la velocità di rotazione della Terra potrei ottenere all’altezza di caduta”.

Il professore, piacevolmente sorpreso, gli chiede: “E se le chiedessi una soluzione più semplice?”.
“Ammetto che non osavo dargliela” esclama il ragazzo, sorridendo di nuovo “Potrei andare dal custode della torre e proporre uno scambio: gli darei il barometro per sapere quanto è alta la torre!”.

Sei in grado di "pensare in modo diverso"? Riesci a trovare soluzioni nuove uscendo dagli schemi? Ti chiedi, di fronte ad una novità che hai davanti agli occhi, "cos'è?" oppure "cosa potrebbe essere?".

lunedì 24 giugno 2013

Prendersi cura del proprio cervello: 30 consigli per farlo



Iniziamo col citare la fonte, tanto per rispettare i copyrights: Focus n. 233 del marzo 2012.

Nella nota rivista compare un interessante articolo secondo cui, seguendo 30 accorgimenti, è possibile incrementare il proprio livello di intelligenza. Vediamoli in sintesi, con qualche osservazione in aggiunta:

1. Lascia vagare la mente. Saltare qua e là con il pensiero, soprattutto inconsapevolmente, permette di aumentare il livello di concentrazione e di generare idee innovative.

2. Gioca con i videogames. Giocare con i viedogames può migliorare i riflessi, ridurre pensieri ostili (perché sposta l'attenzione altrove), e permette di svolgere più attività nello stesso tempo.

sabato 22 giugno 2013

Tecniche Di Memoria

TECNICHE DI MEMORIA E METODO DI STUDIO
Questa guida è il risultato di un corso sulle tecniche di memoria seguito ai tempi dell’università, a cui si aggiungono studi condotti sull'apprendimento e la memorizzazione rapida, oltre ad un'esperienza decennale di insegnamento nel mondo della scuola.
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Vuole essere uno strumento di facile ed immediato utilizzo per studenti e, in generale, per coloro che intendono migliorare i tempi di memorizzazione e ottimizzare le abilità di studio. Chi scrive ha applicato alcune delle tecniche qui proposte con i propri alunni, ottenendo risultati decisamente soddisfacenti; per questo auspica che possa essere utile a più persone possibili.
Per le esigenze di rapidità ed immediatezza che questo scritto si propone, non ci si soffermerà (se non in minima parte) su questioni teoriche legate al funzionamento del cervello; piuttosto, si andrà direttamente al punto con l’applicazione pratica delle singole tecniche.
Ricorda che è vietato appropriarsi dei contenuti perché coperti da copyrights.

Buona memoria!!!

DI SEGUITO RIPORTIAMO UNA LEZIONE CON UN ESEMPIO DI APPLICAZIONE DELLE TECNICHE DI MEMORIA


Mettiamoci all'opera per sperimentare un primo assaggio di tecniche di memoria. Ovviamente si tratta solo di un esempio che non esaurisce nemmeno una minima parte dell'argomento; ci permette però di iniziare a farci un'idea.
Seguono 18 parole: leggile con attenzione una sola volta, non di più (puoi anche barare, ma non servirebbe a nulla perché imbroglieresti te stesso :) )

venerdì 21 giugno 2013

Appendice 1. Come memorizzare l'intero calendario in meno di un quarto d'ora.


Si può memorizzare un intero calendario ricordando perfettamente in che giorno cade questa o quella data

Certamente sì! E vi sarà molto utile non dover cercare in continuazione nel portafogli, oppure ispezionare le pareti della stanza in cui vi trovate, alla ricerca disperata del calendario... lo avrete già tutto in testa, ed è il luogo più sicuro. In più, dopo averlo memorizzato potrete lasciare a bocca aperta i vostri amici, parenti, insegnanti! 

"Ma come diavolo fai?", ti chiederanno increduli...a quel punto, se vorrete svelare il vostro segreto ... segnalate il sito "Studia Con Successo!".
Badate bene... stupirete tutti! 

In questo caso memorizzeremo il calendario dell'anno 2012. La stessa tecnica che andremo ad utilizzare

giovedì 20 giugno 2013

"Se ti si rompe lo scarico del lavandino chi chiami? L’idraulico o il commercialista?"

Di Patrizia Benevenga

Ho trovato tempo fa un bellissimo manuale di Patrizia Salvini e Italo Pentimalli sull'autostima e volentieri lo condivido con voi...
Esordiscono in questo modo:

"... Perché leggere questo manuale e seguirne le mappe e i suggerimenti?

Se ti si rompe lo scarico del lavandino chi chiami? L’idraulico o il commercialista?

Se ti fa male un dente da chi vai? Dal dentista o dal geometra?

Se vuoi comprare un divano nuovo dove vai? Dal mobiliere o dal macellaio?

Ti sembrano ovvie le risposte?

Certo, ognuno di noi sa che ci sono settori specifici di specializzazione

Tecniche di memoria - Lez. 8 - Schedario mentale da 26 a 50 e modalità di applicazione


In questa lezione vedremo il secondo gruppo di schede dello schedario mentale, dalla scheda 26 alla 50. E' utile memorizzarle a gruppi come è stato suggerito per le precedenti 25: primo gruppo di 10 più un breve ripasso; secondo gruppo di 10 più un breve ripasso (anche del gruppo delle 10 precedenti); ultime 5 più ripasso generale delle 25 schede.

Al termine di questo schedario vedremo una prima applicazione pratica, provando a memorizzare 30 parole, sia concrete che astratte, nell'ordine in cui le trovi. La vostra capacità sarà sorprendente.
Potrete quindi anche divertirvi, dopo esservi esercitati un po', a stupire i vostri amici!

Osserva con attenzione il video in basso

mercoledì 19 giugno 2013

"IO ODIO..." direbbe Quattrocchi

"...il cartellone delle regole!"
di Patrizia Benevenga

Alzi la mano chi ne ha realizzato almeno uno (io l'ho alzata)!
Or-ri-pi-lan-te...
Non c'è "buongiorno" scolastico più demotivante di un simile manifesto.
Deposti elmetto e "bacchetta" del tempo passato, non sarà un elenco di "NON" ad impostare la propria autorità,  lo sappiamo benissimo.
Ironia della situazione, sono i bambini stessi a 'partorire' a turno quelle fondamentali regole di comportamento perché, in fondo, essi sanno benissimo cosa è giusto NON fare: non dondolarsi con la sedia, non spingere il compagno, non interrompere l'insegnante quando parla, ecc ecc.

Forse più che di ordini essi hanno bisogno di ORDINE ... e ... tra il dire e il fare... c'è una povera maestra, o un misero maestro

Tecniche di memoria - lez. 7 - Lo schedario mentale 0 - 25: il tuo cervello diventa una banca dati


Con quello che imparerai in questa lezione e nelle successive sarai in grado di fare cose straordinarie, che ti permetteranno, con un minimo di impegno e applicazione, di imparare decine o centinaia di parole nell'esatto ordine in cui ti vengono dettate. Dalla prima all'ultima o viceversa; partendo dalla parola sarai in grado di ricordare la sua esatta posizione nell'elenco, oppure dall'elenco individuerai la parola senza possibilità di errore.

Per fare tutto ciò è necessario memorizzare lo schedario mentale, vale a dire un elenco di numeri con le corrispondenti immagini. 
Lo schedario che ti proponiamo arriverà fino a 100 schede, suddiviso in 4 gruppi da 25  schede ciascuno, che dovrai memorizzare con molta attenzione. 
Una volta capito il meccanismo, potrai tu stesso inventare altre schede fino al numero che vorrai (200, 300, 1000), anche se ai fini pratici 100 schede bastano ed avanzano.

Per capire l'utilità dello schedario mentale dobbiamo immaginarlo come se fosse un enorme armadio con 100 scomparti - tanti quante sono le schede; potrebbe anche averne

martedì 18 giugno 2013

Tecniche di Memoria - Lez. 6 - Come avviene la conversione fonetica


Nella lezione precedente (lez. 5 - Tecniche di memoria) abbiamo visto in base a quali criteri avviene la conversione fonetica: ora sappiamo che in corrispondenza dei numeri ci sono CONSONANTI (non vocali!) ben precise

Vediamo ora nello specifico secondo quali regole avviene la conversione fonetica.
Innanzitutto è fondamentale prestare attenzione al suono delle parole, perciò, soprattutto all'inizio, è importante pronunciare ad alta voce le consonanti.

Immaginiamo di avere il numero 11 da "convertire" con i criteri della conversione fonetica.
Sappiamo bene che le consonanti che corrispondono al numero 1 sono e d.

Quindi:

1 = t, d
1 = t, d 

Dobbiamo ora pensare una parola

lunedì 17 giugno 2013

Io l'ho conosciuto: è proprio brutto!



di patrizia benevenga


Ha il naso lungo e le gambe corte … un naso che si allunga tanto quanto è più grossa la bugia che racconta! Parlo del Signor Bugiardo, ovviamente!  ^_^
Omino ridicolo, dalle fattezze buffe, ma spesso così insidioso da preferire non incontrarlo mai.
Mia nonna diceva “Tutto quello che non si fa non si sa” e quindi prima o poi la verità/realtà trionfa (almeno nel quotidiano).
E allora, perché esiste il Signor Bugiardo?

         Perché?

Il discorso è sicuramente ampio, con mille sfaccettature, psicologiche, sociali, ecc. ecc. che io non conosco, purtroppo! Umanamente

Tecniche di memoria - LEZ.5 - Memorizzare numeri infiniti: la conversione fonetica


Dopo le lezioni precedenti - necessarie e importantissime sia come introduzione all'argomento, sia per mostrare i principi alla base delle tecniche di memoria (Lez. 1 - Lez. 2 - Lez. 3 - Lez. 4) - ci concentriamo adesso su un altro principio cardine delle mnemotecniche, la CONVERSIONE FONETICA.

Questo metodo è stato divulgato dal filosofo e matematico Gottfried Wilhelm Leibniz e poggia su un principio molto semplice: trasformare qualsiasi tipo di numero, singolarmente o a gruppi di 2 - 3 (a volte a gruppi di 4), in IMMAGINI
Si vede chiaramente che le immagini ritornano sempre perché, lo ricordiamo di nuovo, sono il fondamento delle tecniche di memoria

Per applicare il sistema della conversione fonetica è necessario

sabato 15 giugno 2013

Sono entrato ad Auschwitz di mia volontà: "Auschwitz. Ero il numero 220543"

Andrea è un alunno di seconda media che, dopo aver letto il libro "Auschwitz. Ero il numero 220543", ha deciso di recensirlo. Lo ha letto spontaneamente e, dopo una veloce sollecitazione, si è messo al lavoro per presentare questa storia che lo ha affascinato e coinvolto.
 Il testo dunque è evidentemente adatto per i ragazzi della scuola secondaria di I grado, anche se forse non per tutti gli alunni della classe prima.

Denis Avey è l'autore del libro "Auschwitz. Ero il numero 220543", nonché il protagonista della storia che viene raccontata. E' nato nel 1919 e si e' arruolato nell'esercito britannico nel 1939. Poi, di spontanea volonta', entra ad Auschiwitz nel 1944.

Ma come sono andate veramente le cose? La vicenda prende le mosse dal porto di Liverpool, dove Denis parte per la spedizione in Egitto con il suo migliore amico, Lanny.
Catturato dai tedeschi viene deportato in un campo di prigionia, dove spesso gli capita di lavorare in compagnia degli internati ad Auschwitz. Inorridito - ed incuriosito - dai loro racconti, propone un "cambio di pigiama" ad uno di loro: per lui inizia una storia che cambierà la sua vita, documentata con lucidità ed acume.
Si tratta di un libro interessante a contenuto storico. I protagonisti, Lanny e Denis, si dimostrano coraggiosi, ma anche, spesso, invasi dalla paura. Battaglia dopo battaglia, però, il loro carattere si rafforza.

E' un libro molto bello e tratta di una vicenda realmente accaduta. Per me e' una lettura interessantissima, perche' si sofferma su una vicenda storica importante. Il contenuto è anche ben illustrato con mappe e fotografie.

venerdì 14 giugno 2013

Risorsa per chi studia o lavora: ottimizzare i tempi con la legge di Parkinson!

"Work expands so as to fill the time available for its completion"


La frase riportata è meglio conosciuta nel mondo dell'amministrazione e del marketing come Legge di Parkinson. Cyril Northcote Parkinson, infatti, la teorizzò nel libro omonimoParkinson's Law, pubblicato nel 1958 e diventato poi un besteller tradotto in molte lingue, anche in Italia.

Il contenuto della teoria, all'apparenza abbastanza semplice, può essere applicato nei contesti di lavoro e di studio.
Parkinson sostiene che Il lavoro - o lo studio - si espande in modo da riempire il tempo a disposizione per il suo completamentoIn altre parole, se per svolgere un lavoro ho a disposizione 2 giorni di tempo, nella pratica lavorativa tenderò adimpiegare esattamente tutto il tempo a mia disposizione, senza risparmiare nemmeno un minuto. L'Autore nota, infatti, che, se per lo stesso lavoro si hanno a disposizione 4 giorni, si impiegheranno tutti e 4 senza "scartare" neppure un secondo.

Sappiamo tutti quanto questo sia vero: ricordo all'università che, se un esame mi veniva spostato alla settimena successiva,

giovedì 13 giugno 2013

Tecniche di memoria - Lez.4: la base delle tecniche, PAV-EMAICE

Gli mnemonisti mettono alla base delle tecniche di memoria un criterio generale che presiede ad ogni successiva strategia di memorizzazione. Ciascuno chiama questo citerio in modo diverso, chi PAV, chi EMAICE

In molti casi ognuno crea un nome diverso semplicemente per dare un'impressione di originalità al proprio metodo e spillare più soldi nei corsi; a questo proposito non consiglio di seguire i corsi di mnemotecniche: sono davvero molto costosi e le stesse cose posso essere tranquillamente apprese studiando un semplice manuale ... o - ed è ancora più gratuito - seguendo questo blog.

Ma torniamo a noi. Alla base della memorizzazione, abbiamo visto nella lezione precedente, vi sono le immagini mentali, poiché per circa l'80% il nostro cervello memorizza attraverso le immagini.

Il puno ora è: come devono essere le immagini

mercoledì 12 giugno 2013

Tecniche di memoria - Lez.3: principio della visualizzazione (con esercizio)


Mettiamoci all'opera per sperimentare un primo assaggio di tecniche di memoria. Ovviamente si tratta solo di un esempio che non esaurisce nemmeno una minima parte dell'argomento; ci permette però di iniziare a farci un'idea.

Seguono 18 parole: leggile con attenzione una sola volta, non di più (puoi anche barare, ma non servirebbe a nulla perché imbroglieresti te stesso :) )

1. TAVOLO
2. MELA
3. RE
4. TAPPO
5. MAMMA
6. NAVE
7. SCARPA
8. DOCCIA
9. CERINO
10. LETTO
11. MUCCA
12. LAMA
13. AUTOMOBILE
14. PENNA
15. QUADRO
16. COMPUTER
17. LUMACA
18. BICICLETTA
19. LIBRO

Queste 19 parole - scelte a caso e di getto - sono sufficienti per iniziare.

A questo punto non tornare a sbirciare

martedì 11 giugno 2013

Tecniche di memoria - Lez.2: come funziona la nostra testa


Iniziamo ora ad occuparci concretamente delle tecniche di memoria, per vedere su quale presupposto esse si basano e come imparare via via ad utilizzarle in svariati contesti.

Partiamo da alcune premesse essenziali (la più importante riguarda la MOTIVAZIONE e ne abbiamo parlato, seppur a grandi linee, nel postprecedente):

Il nostro cervello tende a ricordare con più facilità LE IMMAGINI, cioè rappresentazioni concrete di idee, cose, concetti...

Capire quanto sia vero tutto questo è molto semplice: a tutti capita di sentire il titolo di un film e non ricordare di averlo visto; poi, dopo aver osservato la locandina, ci torna in mente tutta la trama!
Personalmente, da collezionista, posseggo più di 400 fumetti: quando mi viene chiesto di cosa parla una storia, partendo dal solo titolo, spesso ho enormi vuoti di memoria; quando vedo la copertina, però, ne ricordo esattamente tutto il contenuto, anche nei particolari.

Non sempre ci pensiamo, ma i nostri ricordi

lunedì 10 giugno 2013

Tecniche di memoria: lezione introduttiva


Parlando di tecniche di memoria non ci riferiamo a pratiche di nicchia riservate a pochi prescelti, né esse hanno a che fare con attività stregonesche dietro cui sono nascosti chissà quali segreti o pratiche esoteriche. Esistono persone che mostrano una memoria prodigiosa, ma non perché abbiano capacità fuori dal comune; piuttosto perché hanno applicato delle tecniche - alcune piuttosto semplici -  e si sono via via esercitati fino a padroneggiarle

Apprendere le tecniche di memoria è come apprendere una qualsiasi altra abilità: all'inizio si procederà lentamente, a piccoli passi; successivamente le abilità si consolidano e tutto diventa più fluido e naturale. Chi non ricorda le prime volte che si è messo alla guida? Si faceva caso ad ogni piccola cosa: dalla pressione sui pedali, alla distanza dagli ostacoli, alla posizione delle marce etc. etc. ... dopo un po' di pratica, però, riusciamo a guidare parlando, cantando, senza più pensare a quello che facciamo. 
L'esempio sta a significare che con le tecniche di memoria funziona allo stesso modo: impegno, voglia e abitudine all'utilizzo: la padronanza verrà da sé.


Personaggi celebri del passato, come ad esempio Cicerone o Pico Della Mirandola,

venerdì 7 giugno 2013

Verifica sugli Etruschi per la scuola primaria

Di seguito una verifica sugli Etruschi per la scuola primaria da scaricare.

 Essa mira a verificare essenzialmente il possesso di alcune conoscenze chiave. E' presente un esercizio sul Vero/Falso, un elenco con i contenuti da rappresentare graficamente, un esercizio sul possesso del lessico essenziale, una piramide sociale da rappresentare ed una domanda di elaborazione personale.

Lettura Veloce


In questa sezione trovi alcune interessanti lezioni sulla lettura veloce, consultabili gratuitamente. E' una raccolta dei migliori post presenti nel blog sull'argomento.


Dopo il titolo di ogni lezione trovi la parte iniziale di ognuna di esse. Se la lezione ti interessa clicca su Vai alla lezione e sarai subito indirizzato sulla pagina corrispondente. Se sei digiuno di tecniche di lettura veloce ti consiglio di seguire tutte le lezioni nell'ordine in cui ti vengono presentate, perché molte sono propedeutiche alle successive.

Ricorda che è vietato appropriarsi dei contenuti perché coperti da copyrights.

1. Lettura veloce: elimina le cattive abitudini!

Anche il lettore più incallito, colui cioè che legge molto e sugli argomenti più vari, non è detto che sia un lettore professionista. Non basta leggere tanto e da più tempo per potersi definire un lettore competente. Vi sono degli errori molto comuni che possono essere commessi da chiunque, in assoluta buona fede: dagli errori più banali - per esempio riguardo alla postura - ad errori specifici più complessi che concorrono a rallentare la velocità nella lettura e nella compresione...

Vai alla lezione

2. Lettura veloce: quattro esercizi per leggere al doppio della velocità

Vediamo ora quattro esercizi utili per aumentare la velocità di lettura; a questo proposito non dobbiamo dimenticare che la lettura può diventare molto più rapida (anche del 50% o più) applicandosi in esercizi cheaumentano il campo di fissazione - ciò permette di leggere più parole con un solo colpo d'occhio - ediminuiscono gli spostamenti oculari mentre si scorre il rigo (l'occhio, infatti, legge soltanto quando è fermo). ...
Torniamo ora sulla lettura veloce per suggerire esercizi ulteriori che si aggiungono a quelli proposti in precedenza.

Ricordiamo che alla base delle tecniche di lettura veloce non c'è nulla di straordinario, se non un'abilità particolare, ottenuta con l'esercizio, nell' allargamento del campo visivo e nelle diminuzione dei punti di fissità....
Prima di passare ad esercizi mirati sull'allargamento del campo visivo proponiamo un esercizio che ha la funzione esplicativa e di ripasso dell'ultimo post sull'argomento (inserire link). Si tratta di un esercizio sui punti di fissità simile a quelli precedenti, con la differenza che, oltre ai soli punti neri, vengono qui proposte anche parole singole da inglobare nello sguardo - leggendole - insieme ai singoli punti... 

Vai alla lezione

Questo post, con l'esercizio che viene proposto, vuole essenzialmente tirare le somme rispetto ai post precedenti.
Ti proponiamo un esercizio che, come tutti gli altri, devi svolgere con costanza più volte al giorno per diversi giorni. Può sembrare pedante, ma non ci sono altri modi per abituare i tuoi occhi ad uno stile di lettura nuovo e diverso rispetto a quello utilizzato fino ad ora. Quindi coraggio, con buona volontà, con la consapevolezza dei tuoi obiettivi e una buona dose di motivazione esercitati con il testo che trovi in basso...

Vai alla lezione

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giovedì 6 giugno 2013

Trovare la concentrazione per il lavoro e lo studio: la tecnica del mandarino

Inutile soffermarci troppo sull' importanza della concentrazione, sia nello studio che in qualsiasi altro tipo di attività "mentale". Sappiamo bene, infatti, quanto cambi il rendimento nello svolgere compiti se si è o no concentrati: la concentrazione ci porta a canalizzare le nostre energie fisiche e mentali su un determinato obiettivo; ci permette di attenuare, se non di eliminare,le distrazioni esterne che non hanno nulla a che vedere con il nostro scopo.

Alla base della concentrazione vi sono molti fattori, che vedremo in altri articoli. Il più importante è certamente lamotivazione: più è forte la spinta verso un risultato, la passione per ciò che faccio, la creatività che impego,tanto più sarà intensa la mia concentrazione.

A volte però, nonostante la motivazione, si perde di concentrazione per stress, stanchezza, monotonìa...

Può soccorrerci, allora, la TECNICA DEL MANDARINO. E' molto semplice e basta seguire alcuni semplici passaggi.

 - Immagina, innanzitutto, di tenere in mano un mandarino immaginario
Proprio così: non dovrai prenderlo realmente, dovrai solo immaginare di averlo in mano e di osservarne tutti i più piccoli paricolari: il peso, la forma della buccia, il colore, la temperatura, se è umido o secco, se ha foglie...

Adesso immagina di cambiare mano: passa il mandarino nell'altra mano, continua ad osservarlo attentamente nei più minuti particolari, pensa di tenerlo con le sole dita e di farlo girare.

- Ora fai in modo che il mandarino immaginario si ritrovi nella mano con cui scrivi abitualmente, prendilo eposizionalo dietro la tua nuca. Lascialo lì: il mandarino, che è magico oltre ad essere immaginario, non cadrà, ma resterà lì e fluttuerà dietro la tua nuca.
Chiudi gli occhi per qualche istante e immagina intensamente il mandarino dietro la tua nuca che galleggia; immaginalo anche con tutti i particolari che avevi notato tenendolo in mano.

- A questo punto, oltre che concentrato dovresti essere anche molto rilassato.

Ultimo passo: tenendo sempre gli occhi chiusi immagina di avere un campo visivo così ampio da poter guardare con un solo colpo d'occhio tutto l'ambiente in cui ti trovi, come se fossi in grado di osservare ciò che ti circonda a 360 gradi.
- Ora apri gli occhi, recupera il tuo senso di realtà e  mettiti a studiare ... o a lavorare :)


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