mercoledì 26 agosto 2015

L'identità europea e la cultura ellenica - L'angolo del prof. Mancini



Di Carlo Mancini
Insegnante di scuola secondaria di I grado

L'identità europea è profondamente debitrice della cultura ellenica. Immaginare un'Europa senza Grecia è impossibile.


IL MITO - IL RATTO DI EUROPA

Europa era una giovane e bellissima principessa, figlia del re Agenore e di Telefassa sorella quindi di Cadmo, che viveva in Fenicia. Un giorno Zeus, dall'alto del Cielo, notò la bella principessa insieme alle sue ancelle sulla riva del mare, dove Europa amava bagnarsi e cogliere fiori. Zeus si innamorò subito di lei e per non intimorire le fanciulle assunse la forma di un toro bianco mettendosi a pascolare l'erba del prato. Le fanciulle, vedendolo calmo, lo presero ad accarezzarlo, addirittura Europa gli salì in groppa. Allora il toro spiccò un balzo e cominciò una lunga corsa, Europa era talmente spaventata che non aveva più voce per gridare, si teneva aggrappata forte al toro che dopo ore e ore di cammino arrivò nell'isola di Creta dove finalmente si tramutò in Zeus. Zeus dichiarò il suo amore ad Europa e fece scendere da Cielo le Ore, sue ancelle, e l'unione fu subito celebrata. Da Europa nacquero Minosse, Radamanto e Sarpedonte.

Il mito continua col racconto sui fratelli di Europa, che partirono in varie direzioni per cercare la sorella: tra questi Cadmo che giunse nella Grecia continentale e qui fondò Tebe; a lui è attribuita la trasmissione dell’alfabeto dalla Fenicia alla Grecia. 

In generale, il mito rappresenta un movimento di civiltà da Oriente a Occidente e il nome Europa, dato ai territori occidentali, riflette questo spostamento. Secondo studi recenti, i culti dei bovini e della luna (le corna del toro hanno la stessa forma della falce di luna e i due simboli venivano collegati nei riti religiosi) adombrati nel mito di Europa furono trasmessi attraverso le migrazioni dal Medio Oriente e dall’Africa alla Grecia. Già secondo Erodoto (V secolo a.C.), il mito di Europa si riferiva al costume del rapimento di fanciulle a scopo di matrimonio forzato, di cui un altro esempio – in senso speculare – era la storia di Paride ed Elena. 

Per approfondimenti: 

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Il post proviene dalla pagina Facebook del Prof. Mancini.

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