venerdì 26 agosto 2016

I segni di punteggiatura? Servono per collegare e non per separare!

Le regole grammaticali sono tante, ma quelle che riguardano la punteggiatura, a leggere i testi qua e là, sembrano inesistenti.

Secondo molti, esistono solo alcune indicazioni precise, che spesso si ricordano "a memoria", come per esempio la regola che prescrive l'uso del punto quando si chiude un periodo (cioè l'insieme di una o più frasi), oppure il punto interrogativo alla fine di una domanda.
A parte alcune regole chiare, sembra quasi che, per il resto, la punteggiatura sia solo una questione discrezionale, di stile, di gusto personale. 

Nulla di più sbagliato: un simile atteggiamento provoca molta confusione e, del resto, anche molti errori, alcuni gravi. A volte se ne fa un uso eccessivamente scarno, omettendo i segni anche là dove sono necessari, altre volte se ne fa un uso eccessivo, esagerato, rendendo la lettura macchinosa e poco scorrevole.

Le regole di punteggiatura ci sono e sono chiare quanto basta; ciò vuol dire che abbiamo a disposizione tutto quello che ci serve per scrivere un testo chiaro, scorrevole  e piacevole. In più abbiamo molti margini di libertà per personalizzare il nostro particolare stile di scrittura, che meglio rispetti la nostra personalità e i nostri gusti.
Cosa vuoi di più?

Ebbene, il modo migliore per approcciare alla punteggiatura è rovesciare l'opinione che si ha su di essa (che in fondo corrisponde con ciò che ci hanno sempre insegnato fin dalla più tenera età nella scuola primaria) e cioè che la punteggiatura serve per creare delle pause, per separare frasi, parole, elenchi ... e così via.

Quante volte abbiamo sentito: "Con la virgola devi fare una pausa breve, con il punto una lunga". Detto così, sembra che siano la virgola e il punto stessi a creare una pausa, quando invece i punti, le virgole e tutti gli altri segni di punteggiatura non fanno altro che segnalare una pausa che già esiste nel significato! Esiste già nella realtà del parlato, nella lingua con cui comunichiamo tutti i giorni.

Potremmo dire che i segni di punteggiatura non separano alcunché, ma agganciano parole o periodi tra cui esiste già una pausa nel parlato.

In sintesi, quando leggiamo o scriviamo non dobbiamo fare una pausa in corrispondenza dei segni di punteggiatura perché li troviamo scritti sulla pagina, ma li troviamo scritti sulla pagina perché esistono già pause naturali nel parlato.

Basta un po' di attenzione per notare che, mentre parliamo, prima di cambiare discorso, facciamo una pausa piuttosto lunga. Quella pausa diventerà il punto fermo, cioè il classico punto che, attenzione, solo a volte ci obbliga ad andare a capo.

Può accadere anche che, sempre nel caso di una pausa lunga, anche se non si cambia discorso, potremmo dover utilizzare anche i "due punti" oppure il "punto e virgola" (vedremo altrove quali regole seguire).

Se invece non cambiamo discorso, ma prendiamo fiato senza spezzare frasi "a casaccio", allora avremo la virgola che, anche in questo caso, esiste già nella lingua parlata e noi l'abbiamo trasformata in un segno grafico per inserirla all'interno del testo.

Questo semplice concetto, anche se non è ancora sufficiente affinché si usi la punteggiatura correttamente, è già un buon punto di partenza.


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