lunedì 16 gennaio 2017

Il libro al centro, di Paola Martinelli

Il libro al centro
Di Paola Martinelli

E' attraverso il libro che la collettività custodisce il patrimonio di sensibilità, cultura e memoria che la rappresenta la sua storia.
Educare alla lettura ha come luogo elettivo la scuola nell'azione didattica, nella prassi educativa scolastica, ma non può risolversi in essa poiché richiede un impegno, una comunanza d’intenti e un’aspettativa educativa condivisa con la collettività.  Ragazzi e adulti  possono  percorrere insieme un cammino di conoscenza che muove da un senso di appartenenza e di curiosità, quale migliore condizione possibile per imparare ogni giorno qualche cosa di nuovo.
Il libro rappresenta una  proposta di dialogo e di confronto, di conoscenza e raccordo che la scuola può offrire poiché  da sempre è contesto di ricongiunzione, capace di intessere i fili delle diverse esperienze, di documentarle adeguatamente e di creare laboratori di pensiero, progettazione e creatività.

L'ambiente di apprendimento e il momento di raccordo tra scuola e tessuto sociale è rappresentato dalla Biblioteca scolastica, intorno alla quale possono gravitare e svilupparsi esperienze educative capaci di riportare il libro e l'amore per la lettura “al centro”.

Da ricerche promosse dal Miur nell'ambito della Campagna di sensibilizzazione alla lettura del 2008 – Progetto Amico Libro, e sviluppate  attraverso varie iniziative dagli UU.SS.RR., emerge che nella scuola  la  progettualità si sviluppa e articola rispettando le specificità evolutive, di interesse ed apprendimento dei segmenti scolastici. Se nella Scuola d’Infanzia e nella Scuola Primaria si prediligono percorsi didattici finalizzati al piacere della lettura  attraverso attività laboratoriali e metodologie che privilegiano l’animazione, l’espressività e il lavoro di gruppo, nella Scuola Secondaria di I e II grado, gli studenti vengono coinvolti in attività volte a sperimentare strategie educativo-didattiche innovative, anche legate al digitale.

La tematica Lettura nel curricolo emerge come la più presente nei progetti e nelle pratica didattica, ad indicare un’attenzione e una cura costanti e quotidiane nel coniugare la dimensione della necessaria competenza nella lettura con la possibilità del piacere di leggere, che fa del libro un compagno per tutta la vita.

La comunicazione attraverso La lettura interpretata si sviluppa soprattutto con attività legate alla drammatizzazione, al teatro e al cinema, che rivestono un ruolo di particolare rilievo nelle realtà scolastiche marchigiane. Progettualità così caratterizzate rivelano un efficace collegamento al tessuto culturale del proprio territorio, che diventa una risorsa nelle proposte di formazione rivolta ai docenti. L’attività laboratoriale è la modalità privilegiata per avvicinare i ragazzi al teatro e al cinema; linguaggi espressivi, questi, privilegiati dalle Istituzioni Scolastiche della Secondaria di Primo e Secondo grado

Infine le  Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012 mettono a fuoco l’importanza di una  consuetudine con i libri quale presupposto per “... per una pratica di lettura come attività autonoma e personale che duri per tutta la vita. Per questo occorre assicurare le condizioni (biblioteche scolastiche, accesso ai libri, itinerari di ricerca, uso costante sia dei libri che dei nuovi media, ecc.) da cui sorgono bisogni e gusto di esplorazione dei testi scritti.”

Sottolineano l’aspetto metodologico:
“Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa.
Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento-“

Ribadiscono l’importanza della biblioteca come ambiente di conoscenza, scoperta e incontro:
“... la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.”

Da queste motivazioni è possibile muovere verso una specifica progettualità, che sarà oggetto di successive riflessioni.

Paola Martinelli

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